Che cos’è e come funziona la certificazione BREEAM

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La certificazione BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) è un protocollo che valuta la sostenibilità degli edifici. È stato creato nel Regno Unito nel 1988 ed è uno dei primi sistemi sviluppati per promuovere la progettazione edilizia rispettosa dell’ambiente. Una caratteristica distintiva di BREEAM è la sua flessibilità, che consente di adattarsi alle legislazioni specifiche dei Paesi in cui viene adottato.

La certificazione BREEAM è stata sviluppata da BRE Global, un’associazione di ricerca impegnata nella promozione delle conoscenze e delle innovazioni nel settore dell’edilizia. Il programma viene costantemente aggiornato e adattato per essere utilizzato anche a livello internazionale, grazie all’aiuto di operatori specifici che hanno sviluppato versioni locali del protocollo.

BREEAM offre diversi protocolli che possono essere scelti in base al tipo di intervento edilizio e all’uso previsto dell’edificio. Ad esempio, ci sono protocolli specifici per edifici nuovi, edifici industriali, commerciali, residenziali e ristrutturazioni. Esistono anche protocolli dedicati agli urbanisti che si concentrano sulla pianificazione di quartieri verdi e sostenibili.

Come funziona la valutazione BREEAM

La valutazione BREEAM si basa su un sistema di rating che assegna crediti a ogni requisito soddisfatto. I requisiti hanno un peso diverso a seconda della loro importanza per la sostenibilità dell’edificio. È possibile ottenere crediti aggiuntivi per soluzioni costruttive innovative. La somma dei punteggi di tutte le categorie determina il rating finale, che può variare da Accettabile a Eccezionale, contrassegnato da sei stelle.

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Le categorie di valutazione

Le dieci categorie di valutazione BREEAM coprono una serie di temi chiave per la sostenibilità dell’edificio. Queste includono la gestione del cantiere, la salute e il benessere degli occupanti, l’efficienza energetica, i trasporti sostenibili, l’uso sostenibile dell’acqua, l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, la gestione dei rifiuti, la conservazione del suolo e dell’ecosistema, la riduzione dell’inquinamento e l’innovazione.

  1. Gestione del cantiere: è necessario adottare misure per minimizzare l’impatto ambientale durante la fase di costruzione, come ad esempio la gestione dei rifiuti, la riduzione delle emissioni inquinanti e il controllo del rumore.
  2. Salute e benessere degli occupanti: vengono considerati aspetti come l’illuminazione naturale, la qualità dell’aria interna, l’acustica, la disponibilità di spazi verdi e la promozione di uno stile di vita sano.
  3. Efficienza energetica: è necessario dimostrare l’adozione di misure per ridurre il consumo energetico dell’edificio, come l’installazione di sistemi di isolamento termico, l’uso di apparecchiature efficienti dal punto di vista energetico e l’implementazione di strategie di gestione dell’energia.
  4. Trasporti sostenibili: vengono considerate misure per ridurre l’impatto dei trasporti associati all’edificio, come ad esempio l’accessibilità ai mezzi di trasporto pubblico, la presenza di infrastrutture per il parcheggio delle biciclette e l’implementazione di programmi per la promozione del carpooling.
  5. Uso sostenibile dell’acqua: vengono considerate misure per ridurre il consumo di acqua potabile, ad esempio attraverso l’installazione di dispositivi a basso flusso, la raccolta e l’utilizzo delle acque piovane e l’implementazione di sistemi di irrigazione efficienti.
  6. Utilizzo di materiali a basso impatto ambientale: è necessario utilizzare materiali da costruzione con un basso impatto ambientale, come ad esempio materiali riciclati, materiali provenienti da fonti sostenibili e materiali con una ridotta emissione di sostanze nocive.
  7. Gestione dei rifiuti: è necessario implementare strategie per la riduzione, il riciclaggio e la gestione responsabile dei rifiuti generati durante la costruzione e l’utilizzo dell’edificio.
  8. Conservazione del suolo e dell’ecosistema: vengono considerate misure per preservare la biodiversità, proteggere gli habitat naturali, ridurre l’impatto sulla flora e la fauna locali e promuovere la rigenerazione del suolo.
  9. Riduzione dell’inquinamento: è necessario adottare misure per ridurre l’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua, come ad esempio l’installazione di filtri per l’aria, la limitazione delle emissioni inquinanti e l’uso di prodotti chimici a basso impatto ambientale.
  10. Innovazione: sono incoraggiate soluzioni innovative che contribuiscono alla sostenibilità dell’edificio e vanno oltre i requisiti minimi richiesti.

Ricorda che questi sono solo alcuni esempi di requisiti BREEAM e che possono variare a seconda del protocollo specifico e del tipo di edificio che si desidera certificare. È importante consultare il protocollo BREEAM appropriato e coinvolgere un certificatore ufficiale per ottenere informazioni dettagliate sui requisiti specifici.

Chi effettua la valutazione

La certificazione BREEAM viene effettuata da terze parti, che verificano il rispetto degli standard di qualità e prestazione previsti dal sistema di valutazione. Il processo di certificazione inizia prima dell’inizio dei lavori in cantiere, con la scelta del protocollo appropriato e il coinvolgimento di un certificatore ufficiale BREEAM. Alla fine del processo di valutazione, viene rilasciata la certificazione finale, che attesta l’approccio integrato agli aspetti ambientali, sociali ed economici durante l’intero ciclo di vita dell’edificio.

Laura Musig
Redazione
Laura Musig wed design a Udine e consulente SEO. Dopo aver curato svariate campagne di posizionamento sui motori di ricerca per aziende del settore casa e considerando la mia passione per la scrittura web, ho deciso di aprire Arredamento e Dintorni. Se desideri scrivermi puoi farlo attraverso la sezione Contatti.

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