L’utilità della planimetria catastale nel determinare i confini territoriali

Gli spazi aperti fanno spesso gola per la possibilità di costruire nuovi edifici, con il risultato che, a volte, è difficile stabilire i confini dei terreni e possono sorgere dispute fra vicini.
Come definire i confini
Per cercare di evitare spiacevoli discussioni, è quindi necessario attivarsi per stabilire con quanta più precisione possibile quali siano i confini dei terreni delle parti coinvolte.
- Innanzi tutto, bisogna ottenere la mappa catastale del proprio pezzo di terra.
- In secondo luogo, si deve consultare l’archivio del Catasto per raccogliere informazioni che accertino la definizione dei confini nel corso del tempo. In questo modo non si rischia di sbagliare sulle valutazioni del terreno realmente posseduto, che può esser stato ridotto, aumentato o frazionato negli anni precedenti all’acquisto.
Planimetria catastale aggiornata e vecchia
Per controllare i cambiamenti che un lotto ha subito nel tempo un buon metodo è confrontare la planimetria catastale aggiornata con quelle che l’hanno preceduta. In più, sono reperibili anche informazioni sui punti di riferimento usati per la definizione dei confini nel corso del tempo, perché potrebbero dissipare dubbi su eventuali errori presenti nella planimetria catastale.
Punti di riferimento e misurazioni
Questi punti di riferimento di solito sono paletti, poi sostituiti da termini lapidei. Dopo aver verificato la loro presenza sul terreno, si passa alle misurazioni per cercare di stabilire una stima quanto più precisa dei confini. Per far questo, è sempre meglio rivolgersi a un professionista, un topografo, che ha le competenze e gli strumenti necessari.
Il confronto
Terminate le misurazioni, si può andare dal vicino con cui si ha la disputa: se non si raggiunge un accordo, si procede per vie legali.
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